«Credo, sinceramente, che l’unica differenza fra le persone che trovano, ogni giorno, senso e valore alla propria vita e la costruiscono
senza arrendersi e quelle che, invece, si perdono e si dedicano con accanimento all’arte di farsi del male, sia una soltanto: la sensazione di
essere stati amati abbastanza».
Sedici donne, sedici storie, narrate quasi in prima persona, senza peli sulla lingua perché il dolore, il male che produce i lividi del corpo e dell’anima pretende di essere ascoltato per ciò che è. Solo quando è ascoltato, quel dolore, può camminare verso il cambiamento, verso la guarigione.